Chiauci

Con i suoi quasi 16 chilometri quadrati di superficie, Chiauci è il comune più piccolo tra quelli che fanno parte della Riserva.

chiauci

Situato in un territorio submontano-montano, ha quote che vanno da un minimo di 624 m sul livello del mare (lungo il fiume Trigno in località Tesa) a un massimo di 1028 m (La Ciocchetta).

Nell'area della Riserva confina con Pescolanciano (a Ovest e a Nord) e Pietrabbondante (a Nord); al di fuori con Civitanova del Sannio (a Est e, in minor parte, a Sud) e Sessano del Molise (a Sud).

I suoi abitanti, che si definiscono chiaucesi, festeggiano il Santo Patrono (San Giorgio) il 23 aprile.

A Chiauci passa il tratturo Castel di Sangro-Lucera proveniente da Pescolanciano.

http://www.comune.chiauci.is.it

 

Valenze storiche e culturali

(per la cartografia si veda la sottosezione “Il paesaggio culturale” nella sezione “La Riserva”)

Per poter meglio inquadrare tali aspetti nell’arco temporale della presenza umana nel territorio dei diversi comuni, abbiamo pensato di suddividerli in tre macroepoche: “Preistoria”, “Età sannitica” e “Dal Medioevo al presente”.

Nell’ambito delle attività connesse al progetto di ampliamento sono state, inoltre, ricreate alcune schede descrittive delle valenze archeologiche, storico-artistiche, demoetnoantropologiche e architettoniche presenti nel territorio dei diversi comuni, sulla base di quelle presenti negli archivi della Soprintendenza peri Beni Archeologici del Molise, realizzate per l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD). A tali schede si farà riferimento nel testo inserendo tra parentesi il numero corrispondente. La codifica che individua le schede realizzate per il comune di Chiauci è la lettera B seguita dalla numerazione progressiva.

Età sannitica

È presente una fortificazione sannitica sulla cima piatta di colle S. Onofrio (IV secolo a.C.). La cinta muraria presenta tratti ben conservati e numerosi blocchi calcarei sovrapposti, con uno sviluppo complessivo di oltre 2400 metri. Le pietre che la compongono sono di grandi dimensioni, sbozzate a faccia vista e posizionate “a secco” (senza l’utilizzo di malta), con pietre di minori dimensioni utilizzate per il riempimento dei pochi interstizi tra un blocco e l’altro. Attualmente è ancora possibile leggere la presenza lungo i tratti murari di due porte di accesso, una delle quali ad apertura obliqua (porta scea).

Tracce di un insediamento di epoca romana sono state ritrovate in contrada "Fonte Casale", sulla sponda sinistra del Trigno di fronte al percorso del tratturo Castel di Sangro-Lucera.

Dal Medioevo al presente

Chiauci castelloEdificato nel Medioevo, l’abitato di Chiauci (il toponimo deriva da “Clavicia”, il nome della comunità che si insediò nell’attuale borgo in epoca normanna) presenta una struttura ad avvolgimento conservando, ancora in gran parte, leChiauci bassorilievo identitarie tipologie costruttive. Le abitazioni poste lungo il perimetro del borgo sono orientate in modo tale da formare, l’una accanto all’altra, una schiera protettiva. Alla parte fortificata si accedeva da tre distinte porte, è per questo motivo che la strada interna si chiama attualmente “via tre porte”, all’interno della quale si intrecciano stradine e vicoli, il Palazzo baronale, la Chiesa principale e la Torre dell’Orologio.

Il castello ha perso nel tempo il suo ruolo difensivo e si è trasformato in una residenza baronale: Palazzo Gambadoro (scheda B016 - ingresso; scheda B001 - Bassorilievo), di proprietà degli ultimi feudatari di Chiauci.

Chiauci porta urbicaSubito dopo la porta urbica (scheda B005) è presente la facciata della Chiesa di San Giovanni Apostolo e Evangelista. La chiesa, con interni del 1724, conserva un’acquasantiera del XVIIChiauci acquasantiera secolo (scheda B003), le statue di Sant'Onofrio, San Giorgio e San Michele Arcangelo e una edicola in marmo (scheda B004), riportante l’iscrizione “Reliquie”Chiauci san giovanni e campanile.

Contigua alla chiesa è la torre campanaria; la campana (scheda B002) in esso contenuta risale al XIX secolo e ha motivi decorativi a festoni accompagnati da angeli e da un santo a cavallo. Numerose sono le unità edilizie realizzate tra il XVIII e il XIX secolo inserite nell’ICCD architettonico (schede: B004 - casa rustica del nucleo antico del 718; B006 e B012 - casa rustica e palazzo databili al XVIII secolo; B009 - casa rustica del 1876; B014 - palazzo del 1881; B015 - palazzo Iacobucci databile al XIX secolo).Chiauci casa rustica

Fuori della cinta muraria difensiva vi era solo una cappella dedicata a San Sebastiano che, in alternativa a San Rocco, si trova sempre nelle vicinanze di una delle porte di accesso ai paesi. Intorno all’edificio vennero costruite le “case nuove” e venne a formarsi il borgo detto di “San Sebastiano”. Nel 1860, allo scopo di ospitare la confraternita del Santo Rosario, la cappella fu ampliata e trasformata in una chiesa in stile neoclassico (scheda B013). La presenza di una croce stazionaria sul piccolo slargo che costituisce il suo sagrato, induce a ritenere che la sua costruzione si collochi tra il XIV e il XVIII secolo.

Chiauci SantOnofrioLa chiesa-eremo di Sant’Onofrio (fine del X secolo, con restauro nel XV secolo) si trova esternamente all’abitato, all’interno del bosco che prende il nome dallo stesso santo. Tracce dell’eremo si hanno a partire dalla platea settecentesca di Don Matteo de’ Cepollino, che attesta la presenza di una piccola e semplice chiesa dotata di un solo altare al di là del fiume Trigno.

Sulla cima di monte La Ciocchetta, vicino al confine con i comuni di Pietrabbondante a nord-est e Pescolanciano a nord-ovest, sono presenti i resti della chiesa di San Nicola di Monteluponi (o Montelupone, databile al XIV secolo) probabilmente costruito sulle rovine di un precedente tempio sannitico, come spesso accadeva per le costruzioni medievali che recuperavano ciò che potevano di quanto realizzato nei periodi precedenti.

Tradizioni

Il giorno della festa di Sant’Onofrio (11 giugno) la statua del Santo viene portata in processione dalla chiesa di San Giovanni a quella di Sant’Onofrio, lungo un tragitto di tre chilometri, che si snoda dal paese fino all’eremo-cappella. La statua viene poi riportata in paese il 16 agosto con un’altra processione. Dal 1979 l’antico quadro e la statua del Santo dimorano stabilmente nella chiesa di San Giovanni Evangelista.

Il giorno della festa di Sant’Antonio (13 giugno) alcune famiglie preparano pagnotte che, una volta benedette, vengono consegnate a tutti gli abitanti (una pagnotta per famiglia più una per gli animali) in ceste di vimini.

La festività del patrono San Giorgio martire (23 aprile) viene ricordata con una Messa e una processione per le vie del paese. La devozione per questo Santo è attestata a Chiauci dagli inizi del 1700, quando vi era la venerabile cappella laica di jus patronatus intitolata a San Giorgio martire.

Il sabato più vicino al giorno di San Martino (11 novembre) i giovani preparano un pupazzo imbottito di paglia con la testa ricavata da una zucca svuotata e scavata a realizzare occhi e bocca illuminati dall’interno con una candela. Il pupazzo viene portato in giro per il paese al grido di Ué Ué Sante Martì, tutte le corna a le Quasarì (essendo Quasarine un rione di Chiauci) e arso in un falò a fine giornata, con l’intento di bruciare assieme a lui i pettegolezzi e malelingue. Piatto tipico della giornata sono gli gnocchi (cavati) con sugo di maiale e contorno di zucca con patate schiacciate e pancetta.

Per approfondire:

AA. VV., 2011 - Molise in viaggio. Le guide di Altri itinerari. Volturnia Edizioni, Cerro al Volturno (IS).
AA. VV, 2013 - Chiauci, Borgo autentico dell'alto Molise. Volturnia Edizioni, Cerro al Volturno (IS).
Capini S., Di Niro A. (a cura di), 1991 - Samnium. Archeologia del Molise. Casa Editrice Quasar, Roma.
Capini S., Di Niro A. (a cura di), 2000 - Studi sull'Italia del Sanniti. In occasione della mostra tenutasi a Roma presso il Museo Nazionale Romano. Soprintendenza Archeologica di Roma, Milano.
Ciarlanti G.V., 1644 - Memorie historiche del Sannio. Ristampa anastatica, Forni Editore, 2008.
Coarelli F., La Regina A., 1984 - Abruzzo e Molise. Guide archeologiche. Laterza, Bari.
Coletta M., 1990 - Alto Molise. Territorio e risorse insediative. Edizioni CEP, Monteroduni (IS).
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Di Rocco G., 2009 - Castelli e borghi murati della contea di Molise (secoli X-XIV). Quaderni di Archeologia medievale, 10. Edizioni All'insegna del Giglio sas, Firenze.
Di Rocco G., 2009 – Insediamenti fortificati del Molise occidentale tra alto e basso Medioevo. In: Archeomolise, 2. Grafica Isernina, Isernia.
Di Vincenzo C., 2008 – La festa di San Martino a Chiauci. In: Extra, anno XV, numero 38.
Fonzo V., 1927 - Molise e molisani: bellezze, monografie, biografie, medaglioni. Roma.
Galanti G.M., 1781 - Descrizione del Contado di Molise. Ristampa anastatica, Forni Editore, 2008.
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Sacco F., 1795-1796 - Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli. Vincenzo Flauto, Napoli.
Valente F., 2003 - Luoghi antichi della provincia di Isernia. Edizioni Enne, Campobasso.

 

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